6.05.2003

Cuba - Colon

Mi alzo presto la mattina anche quando vado a letto solo tre quattro ore prima. Se dovessi raccontare ciò che faccio per far arrivare mezzogiorno ricordo solo il caffè, l'arrivo di Maria Antonia e due chiacchiere con Nena che vuole sapere quanta gente è entrata nella discoteca la sera precedente e se hanno mangiato tutto quello che abbiamo preparato. E' un via vai di persone che offrono cibo, che vengono a far visita, incuriosite anche dalla mia presenza, per 20 giorni unica turista in Colon. Di tanto in tanto vado sul terrazzo di casa a prendere il sole che è inesorabile ed in due ore scendo ustionata. Combatto con le rane nella vasca e poi via per la strada. Vado da Ines per un caffè, faccio il giro largo per non incontrare la ex di Mario che è una cubana anomala, dico anomala perchè è l'unica cubana noiosa che conosco. Passo da Miguel dove incontro una marea di gente tutti in 20 metri quadri di casa. Ho un braccialetto azzurro contro le punture di insetto al polso e rispondo a tutti quelli che mi chiedono che cosa sia che me lo ha messo Juan Carlos perchè sono ospite "all inclusive" dal dormire alla serata in discoteca. Non mi riesce di ritornare a casa se non dopo le otto di sera e Juan Carlos sta ancora quadrando i conti della sera prima. Per strada la gente mi ferma, vogliono sapere da dove arrivo, mi chiedono l'ora e qualcuno si spinge fino ad informarsi sui miei gusti culinari, sono la Yuma ho i dollari e chissà che passando da casa con le aragoste possano in un colpo solo sbarcare il lunario tutto il mese. Le aragoste costano 9 dollari per 24 code. Qualcuno mi chiede se sono sposata, non si sa mai, potrei innamorarmi di lui, sposarlo e portarmelo in Italia, ma non sono delusi quando dico che ho un marito, si rilassano e chiacchierano con me tranquillamente. Al cubano piace anche solo chiacchierare, ma non possono rinunciare a cercare un'opportunità e quell'opportunità potrei esere io. In casa sanno tutti i miei movimenti, arriva sempre qualcuno che dice di avermi vista da qualche parte, sanno quante birre bevo e ridono perchè bevo birra in pesos mentre loro prediligono quella in dollari. Garantisco sulla qualità della birra in pesos, con lo stesso prezzo bevo 2 birre e mezza ed il locale è molto più bello di quell'orrendo bar moderno accanto al distributore di benzina (il servis). Si stressano anche i cubani, si stressano come noi solo che loro si stressano per un paio di scarpe e noi per un auto da 30.000 euro, non è proprio la stessa cosa! Juan Carlos ha già affittato il calesse con il cavallo per la sera. Dovrò essere pronta per le 23, i pezzi grossi vanno in discoteca due ore dopo l'apertura. Luis Alberto, un negro con 50 denti bianchissimi mi apre il cancello, mi bacia, mi ha tenuto un tavolo con il cartello RISERVATO, sono l'amica italiana del padrone e devono trattarmi con i guanti. Non badano a me quando ballano, puliscono il cervello da tutto, allontanano lo stress e danno forma ad uno spettacolo di movimento e sessualità. Cantano a squarciagola e bevono, bevono, bevono prima ron e poi vino (il vino costa meno e lo bevono quando non hanno più soldi). Io mi avvicino al bancone e Luisito e Yosvani mi riempiono il bicchiere di ron senza che io debba chiedere. La bottiglia per me è nascosta perchè il ron è di quello buono, la Yuma non può bere qualsiasi cosa. Juan Carlos controlla la tensione in discoteca, lui sa quando è ora di chiudere, se sono troppo ubriachi si chiude prima, se sono solo allegri si può tirare sino alle tre del mattino seguente. Esattamente come da noi e a Colon tornano tutti in bicicletta o a piedi, nesuno si uccide in auto nei fine settimana. Forse laggiù la vita degli altri vale un poco di più della nostra.