3.02.2003

Da ragazza

La ragazza, così erano i suoi occhi, occhi di ragazza, che vendeva le bandiere dalla pace questa mattina al mercato del brocantaggio, al banchetto di Rifondazione Comunista, poteva avere si e no la mia età, ma gli occhi no, gli occhi erano di una giovane donna soddisfatta per quello che stava facendo. Aveva uno strano cappello di pelo in testa, tipo colbacco russo, una mazzetta di volantini da distribuire e un sorriso stampato in viso da far invidia a G. la nipotina di M. che in quanto a sorrisi è uno spettacolo. Come vorrei specchiandomi ritrovare i miei occhi così accesi come li avevo quando credevo che cambiare qualcosa fosse ancora possibile. Credo così poco che la gente conti ancora qualcosa per i potenti del mondo. Se ne fregano di noi, la faranno quella guerra ah! se la faranno! Disillusa? Qualunquista? Troppo cinica? O troppo realista? Sta di fatto che avrei comprato un' altra bandiera, ho firmato tutto quello che c'era da firmare e sono tornata a casa contenta con la speranza di ritrovare nei miei occhi quella luce. Sono entrata in casa e sono corsa davanti allo specchio, niente, lo stesso sguardo stanco di sempre. La bandiera però la comprerò, mi servirà per impacchettare un regalo di compleanno che dovrò fare nei prossimi giorni, oppure, ancor meglio, da regalare ad una mia amica che si sposa. Chissà sia di buon auspicio.