Raul
Ricevo e traduco
Bueno, es un dia particularmente feliz, hoy me pertenece esa magnifica sensaciòn de sentirmi cubano reconocido. Cuanto de tiempo y cuantas cosas han pasado, la caìda de muro, el fin de la perestroica, el Papa a Cuba, la liberaciòn del dolar mientras yo esperaba se recordaran que existo. Metaforicamente en todos estos tiempos he sufrido la impotencia de no poder decir la mia en materia de emigracìòn pues pienso que dispersos por el mundo hay tantos cubanos, respetuosos de su identidad y que sin embargo cansados de luchar en vano, han dejado el intento de mantenerla. Y es que en ese difìcil proceso las relaciones directas e inmediatas con tus pais son importantes, cuantas veces me sentì nadie, cuando yo no podìa regresar a Cuba y sin embargo el cubano tal vez menos menos merecedor tenìa este privilegio que deberia ser derecho de todos. Parece que el gobierno cubano ha comprendido la importancia de nuestra fuerza a nivel cultural, ideològico y porque no econòmico (...vivo en el monstruo y le conozco las extrañas...), nosotros tenemos la posibilidad de la comparaciòn, sabemos que es el bienestar, sabemos que no es de todos, sabemos tambièn que es el hambre y la miseria, nosotros, “los honestos” podemos y debemos contarla, pero nosotros los honestos no debemos tampoco ser tratados como apestados o traidores, Cuba debe ser a todos los efectos nuestro hogar, nuestro nido, nuestro refugio porque por derecho universal nos pertenece Toda esta retòrica para decirte que del 11 al 13 de Abril en el Palacio de las Convenciones de la Habana se tendrà la III conferencia sobre La naciòn y la emigraciòn y yo estarè, Hoy me llegò la invitaciòn del Ministerio de Relaciones Exteriores a travès del consulado cubano. Ninguno de mis amigos serà tan feliz por mì, como tù y yo irè porque lo devo a todos nosotros, lo devo a 8 años de mi vida en los que cada dia la noche estrellada de nuestra Cuba perdìa una estrella màs en mi universo interior, mientras yo homericamente me esforzaba a no anidar rencores. Con la certera esperanza de que con mi pequeño grano de arena constribuirò a un proceso de apertura hasta ayer !!!impensable!!! y de que quizàs un dìa no particularmente lejano prevalezca lo elemental en nuestras leyes para que en todo haya mucha un poco màs de justicia te beso grande. Raùl.
Bene, è un giorno particolarmente felice, oggi mi appartiene quella magnifica sensazione di sentirmi cubano riconoscente. Quanto tempo e quante cose sono successe, la caduta di muro, il fine della perestroica, il Papa a Cuba, la liberalizzazione del dollaro mentre io speravo si ricordassero che esisto. Metaforicamente in tutti questo tempo ho sofferto l'impotenza di non poter dire la mia in materia di emigrazione perché penso che dispersi per il mondo ci siano tanti cubani, rispettosi della propria identità tuttavia stanchi di lottare invano, che hanno rinunciato a mantenerla. Ed è proprio in questo difficile processo che le relazioni dirette ed immediate col tuo paese sono importanti, quante volte mi sono sentito nessuno, quando non potevo ritornare in Cuba quando un cubano forse meno meritevole di me aveva questo privilegio che dovrebbe essere diritto di tutti. Pare che il governo cubano abbia compreso l'importanza della nostra forza a livello culturale, ideologico e perché non economico (... vivo nel mostro e ne conosco le stranezze...), noi abbiamo la possibilità della comparazione, sappiamo che è il benessere, sappiamo che non è di tutti, sappiamo anche che esiste la fame e la miseria, noi, "gli onesti" possiamo e dobbiamo raccontarla, ma noi gli onesti non dobbiamo essere neanche trattati come appestati o traditori, Cuba deve essere a tutti gli effetti casa nostra, il nostro nido, il nostro rifugio perché per diritto universale ci appartiene. Tutta questa retorica per dirti che dal 11 al 13 di Aprile nel Palazzo delle Convenzioni dell'Avana Si terrà la III conferenza sulla nazione e l'emigrazione ed io ci sarò. Oggi è arrivato l'invito del Ministero delle Relazioni Esterne tramite il consolato cubano. Nessuno dei miei amici sarà tanto felice per me, come te ed io andrò perché lo devo a tutti noi, lo devo agli 8 anni della mia vita in cui, ogni giorno perdevo una stella della notte stellata della nostra Cuba perdevo una stella in più nel mio universo interno, mentre io da uomo mi sforzavo di non annidare rancori. Con la labile speranza che col mio piccolo granello di sabbia contribuirò ad un processo di apertura fino ad ieri!!! impensabile!!! e chissà che un giorno, non particolarmente lontano, prevalga quella cosa elementare nelle nostre leggi affinché alla fine ci sia un pò di giustizia in più. Un bacio grande. Raùl.