12.17.2002

Um

Sto leggendo "UNO" di Richard Bach, lo sto leggendo in portoghese (vorrei andare in Brasile l'agosto prossimo).
La quarta di copertina dice: E se lo spazio si muovesse e il tempo si sdoppiasse e potessimo parlare faccia a faccia con le persone che fummo nel passato, con le persone che siamo in tempi di vita paralleli, in mondi alternativi? Che cosa diremmo loro, che cosa domanderemmo loro?


Richard Bach letto la sera prima di andare a dormire mi fa fare sogni bellissimi.
Un gruppo, forse estremista, rapisce qualcuno, ma non qualcuno in carne ed ossa rapisce solo l’essenza di questo qualcuno.
Alcuni amici, forse compagni del consiglio di fabbrica, individuano in me la persona giusta per percorrere una strada in un bosco verso un prato senza orizzonte, immerso in una luce stranissima, cosparso, tra le rocce, di messaggi con indizi ai quali dare risposta per andare oltre, verso il messaggio successivo.
Ci spiano, lo percepiamo tutti, come se qualcuno, pochi passi avanti a noi, si dileguasse subito dopo aver sistemato i messaggi.
Non abbiamo paura, per lo meno la maggioranza di noi non ha paura.
Gli indizi ci costringono ad andare a ritroso a rileggere ed a riflettere sulle tappe importanti della nostra vita.
Non ho difficoltà a trovare le risposte ed a mano a mano che le trovo mi sento emozionata e felice.
Percepisco che c’entra in qualche modo la storia di R. con il marito, forse è l’entità di suo marito che è stata rapita, ma potrebbe non essere solo così.
La boscaglia si sta diradando e si intravede la pianura senza orizzonte e la luce. La felicità, l’emozione, la gioia, il senso di completezza è totale e totalizzante.
Troviamo un messaggio, non faccio in tempo a prenderlo che uno dei miei compagni (un uomo) con un gesto repentino prende per il bavero colui che dissemina i messaggi nel bosco.
Grido con tutta la voce che ho in gola di non farlo, di lasciarlo andare, ma non faccio a tempo e non vengo ascoltata.
Di fronte a noi tutto si riempie di fumo o di nebbia e non vediamo più nulla.
Mi sveglio, non sono arrabbiata né delusa, ho come l’impressione di non aver raggiunto l’obiettivo, ma di aver comunque fatto un pezzo di strada.
Oggi sto benissimo!