11.28.2002

Corazon del monte

Corazon del monte
Dal gennaio del 1994 la Selva Lacandona non esiste. Creata come zona di colonizzazione indigena per la generazione del vecchio Antonio, è oggi solo un riferimento del Messico che nasce, un mare interno da navigare ogni giorno e le cui acque strariparono nel diluvio dei nuovi passi. Le sue gole ancora selvatiche sono come il fondo verde della memoria, ed i suoi ricordi, come una categoria del futuro. È un oceano di alti boschi dove abitano ancora gli dei della creazione e dello stupore. I racconti del vecchio Antonio ricreano quel fondo umido della memoria ancestrale, come la nebbia dell'alba circonda agli alti alberi.

Non piangere per quel mare. Se qualcuno ti dice che in quello spazio luminoso rimangono solo pochi alberi, che ora è un'estensione solcata dalle pestilenti imbarcazioni della guerra e che la sua distruzione finale è irreversibile, non ci credere. Se accetti questa desolazione, questo ordine di cose fondato su un cumulo di rovine e di vergogna, anche tu sarai morto. Gli alti tronchi delle cattedrali ceibas , il lampo verde dei pappagalli, la fioritura degli insetti minerali, le orme della tigre, del tapiro e del cervo, gli dei immortali della creazione, i racconti del vecchio Antonio, i piccoli uomini e donne veri... tutti seguiteranno a viveri lì finché mantieni pulito il cuore. (Antonio Garcia de Leon).
... accendo la pipa e dopo le tre boccate di rigore ...