Ho incontrato un suono
Ho incontrato un suono di tamburi ed ho visto tramonti nascondersi dietro la linea dell’orizzonte del mare, ho indovinato gli occhi pieni di fatica di un vecchio bue che trainava un aratro e il tubare dei colombi nell’amore,
ho visto il remare tranquillo dell’uomo che pesca la cena per la sua famiglia e la notte piena di pace, di acqua nera e aria tiepida e…
luci come stelle e stelle come luci,
ho sorriso per la meraviglia che era ovunque ed ho pianto lacrime calde sgorgate dal freddo in fondo al cuore,
ho sorpreso denti come perle brillare in ogni strada e dietro ogni finestra e occhi profondamente neri colmi di fanciullezza curiosità,
ho elemosinato a mani senza dita ed a uomini che vivono sotto il peso del CHE,
ho forse dato qualcosa e chi non ha chiesto e non sempre sono riuscita a non chiedere,
ho pensato a te, questa mattina, ricordando, a lui che porta la sua isola nel DNA, a loro che non sono più la ed ho immaginato gli altri e le altre,
ho sentito il suono della conchiglia entrare nei fluidi del corpo e campane richiedere la presenza di un dio,
ho cercato il silenzio ed ho trovato un attorcigliarsi di rumori in uno spasmo continuo, mi sono sentita sola,
sola sulla terra ed ho udito la forza della vita che mi accompagna, su di un isola di gioia in un oceano di stanchezza.
Ho sognato la semplicità!