30 agosto - ultime ore in Bolivia
Ci piace mangiare in SAGARNAGA, in un locale che si chiama “EL MUNDO AL REVES”. E’ un vecchio antiquario, ma non vende tavoli, sedie, candelabri, orologi, grammofoni, cannocchiali, microscopi, tutto e’ parte dell’arredamento. In un quadro il topo mangia il gatto. In un altro quadro le donne si ubriacano e gli uomini stanno alla finestra delle case. Al soffitto vecchie foto ed un cartello con la scritta “EL AYER”. Dischi di vinile appesi al muro, posaceneri in ottone, vecchie macchine fotografiche, candele in candelabri da chiesa, maschere, lampadari con tubicini in cristallo che pendono, cineprese, lucchetti, chiavi, il libro delle memorie, bicchieri e piatti scompagnati, vecchie radio, monili indios, pistole, archi e frecce, vecchie bottiglie di selz. Non si vende nulla tutto si usa per apparecchiare i tavoli in stile, le sedie sono tutte diverse. Dalla finestra si vedono grovigli di fili elettrici e mentre scrivo Carlo si e’ bevuto tutto il mio vino “Chablis” La Concepción. Il piccolo patio e’ diroccato, ma c’e’ internet a 1100 lire l’ora, il bagno, la cucina e l’agenzia turistica, il tutto dello stesso propietario che paga almeno 10 persone durante il giorno per gestire il tutto. Lui viene solo la sera quando arriva il grosso degli avventori. Passeremo qui le nostre ultime ore in Bolivia con la speranza che “EL MUNDO AL REVES” dia una svolta al mondo dei poveri e che il padrone domani si ritrovi a spolverare i tavoli e che il topo abbia davvero ragione del gatto almeno una volta nella su avita. Ci vediamo a casa e ci sentiremo con quel telefono senza fili che si chiama cellulare e che non mi e’ davvero mancato.