26 agosto - stiamo per tornare
Siamo in giro a perdere tempo, bancarelle, argenti, il mio regalo di compleanno che, come sempre, Carlo acquista in vacanza per risparmiare. Ho messo gli occhi su una grande sciarpa di alpaca in due colori chiarissimi. Questa mattina siamo andati al quartiere del cimitero di La Paz e, nonostante il contributo gia' lasciato a questa poverta' con la perdita della macchina fotografica, gli occhiali di Carlo, le chiavi di casa ed alcune altre cose, mi sono un poco spaventata. Il bus per Sorata parte da questo quartiere molto povero e proprio mentre chiedevamo informazioni hanno rubato lo zaino ad una turista di lingua inglese. C'era la polizia ed hanno incominciato a metterci in guardia dagli scippatori (rateros). A La Paz i ricchi abitano la parte bassa del tronco di cono e a mano a mano che sali verso "EL ALTO" si passa ai quartieri poveri ed ai quartieri dormitorio. Quando la paura si fa strada nella tua testa tutto ti sembra pericoloso, brutto e' non riconoscere il volto della delinquenza e vedere malfattori in tutti i visi che incontri per strada.
Brutto e' vivere con la contraddizione che hanno diritto a rubare ai turisti e avere paura per il legame che hai con le tue cose, quattro cazzate nello zaino. Verso la fine delle vacanve non sei piu' disponibile a rischiare nulla e ti senti protetta solo nei luoghi chiusi. Come siamo strani! Non serve tornare in Italia per farsi riprendere dalla nostra cultura e dalle nostre abitudini. Tutto e' talmente radicato in noi che gia' verso la fine delle vacanze difendi la tua proprieta' con tutta te stessa. Ma che cosa ci hanno fatto? Ci hanno inculcato la paura dell'altro!
Ci vedremo presto. Sono gia' a casa con la mente anche se questa volta non vorrei tornare mai piu'. Vediamo se una buona bottiglia di vino mi aiuta a superare il panico. Io e Carlo abbiamo speso piu' di vino che di mangiare in questo mese. Pensatemi, tra qualche giorno si aggiungera' anche la paura dell'aereo.