11.14.2002

Accatastate sotto

Accatastate sotto un diagramma piatto le lettere dell’alfabeto si agitano nel mio cervello nel vano tentativo di trasformarsi in parole.
Le parole, appena abbozzate, si scompongono per tornare lettere dell’alfabeto non appena provo a comporre una frase per dare forma ad un pensiero.
Devi credermi se ti dico che le vedo, proprio come se i miei occhi, girati al contrario, guardassero dentro di me anziché fuori da me.
Leggo le cose di altri sui blog, rileggo le mie e non mi pare possibile che ci siano e ci fossero tante cose da dire e dare.
Le emozioni affiorano qua e la, ora davanti alla TV, ora nei sogni della notte, ora tra le prime note di una musica, non faccio a tempo a catturarle che sono già svanite.
Leggo, leggo, leggo un libro dopo l’altro e spesso mi capita di non rammentare il titolo o il contenuto del libro che ho letto meno di 15 giorni prima.
Sono languida e nostalgica, ho nostalgia di me, di quando i pensieri premevano così tanto da non lasciarmi il tempo di finire un messaggio che già ne preparavo un altro.
Vorrei essere una bambina di pochi anni, vorrei essere talmente piccola da giustificare la totale dipendenza da altri.
Mamma e papà si prenderebbero cura di me, si preoccuperebbero di lavarmi, nutrirmi, vestirmi e di farmi ridere se mi vedessero troppo triste, di farmi parlare se mi sentissero oltremodo silenziosa.
Gaber diceva in una sua canzone: “Mi fa male il mondo”. Mi domando se sia questo, se sia il mondo a farmi così male da aver desiderato di levarmi di torno per un po’
Non sono stupita dall’autunno che mi è calato dentro, della nebbia che avvolge e ovatta la mia mente, della pioggerellina uggiosa che bagna e cancella tutte le mie lettere dell’alfabeto, sono, come dicevo poc’anzi nostalgica e languida.
Sono questi i momenti dove godrei del silenzio in un letto caldo, godrei del dormire a lungo, di una Torino che torna nel limbo chiudendo i battenti dei locali all’aperto. Godrei a mangiare tartufi e funghi con chi sa tutto di me. Godrei a cibarmi di occhi che guardano e non chiedono e non domandano perché sanno.
Sono momenti questi dove il corpo recupera peso perché la nutella è veramente troppo calorica.